Quacchera l’anatra Felice viveva nella
Foresta del Divertimento con i suoi amici Cane e Pecora.
Quacchera era felice quando giocava con i suoi giocattoli, ma era felice anche quando i suoi giocattoli si rompevano perché questo significava che poteva fare visita al suo amico il Signor Tigre l’Aggiusta Giocattoli.
Un giorno Quacchera
sveglio con un’idea super felice: forse poteva aiutare gli altri animali ad
essere felici quanto lo era lei!
Iniziò con Marmotta
Musona. Quella mattina si nascose davanti a casa sua finchè non uscì, e poi
fece tre salti mortali lungo il suo giardino. Quacchera non era molto brava a
fare i salti mortali, quindi somigliava un pochino a un tornado giallo che si
precipitava lungo la foresta, lasciando una nuvola di piume dietro di lei.
Quando Marmotta
Musona vide i suoi terribili salti mortali così all’improvviso che il latte
bevendo le spruzzò fuori dal naso!
Poi Quacchera trovò
Bruno il pesce Imbronciato. Incastrò tre monetine sotto entrambe le sue zampe,
e non appena Bruno le nuotò davanti nel torrente Quacchera iniziò a ballare il
tip-tap sulla riva ciottolosa. Le anatre sono probabilmete le peggiori
ballerine di tip-tap al mondo perchè la loro zampe sono semplicemente troppo
grandi per ballare bene, ma Quacchera
ballò fino a che una delle monete volò via dalla zampa colpendola
proprio sulla testa!Quacchera è così felice del suo successo finora che decise di strappare un sorriso anche a Lucilla la mucca lamentosa. Lucilla era nel bel mezzo di una lunga fila di lamentele quando Quacchera la raggiunse al pascolo, ma Quacchera avanzò marciando davanti a lei e la interruppe con una canzone.
Quacchera aveva una voce molto da anatra, e le anatre non sono particolarmente famose per le loro abilità canore, quindi Lucilla fu colta di sorpresa dall’interruzione di quell’anatra che faceva un rumore così strano e smise immediatamente di lamentarsi. Quacchera fini la sua canzone dedicata a Lucilla “...LUUUcillllllllAAAAA la MUUccccAAA!” e Lucilla non riuscì a trattenere un sorriso al suono del suo nome cantato in maniera così terribile.
La mattina seguente quando Quacchera svegliò, successe qualcosa di strano. Non saltò fuori dal letto cantando canzoni divertenti. Non fece salti mortali fino al bagno, ne saltellò in cucina. Si mise la sua vestaglia e cammino faticosamente fino alla veranda e sedette senza neppure un sorriso.
Cane e Pecora
passarono da lei per vedere perché non stava già ballando in mezzo ai prati, e
la trovarono seduta mestamente davanti a casa sua. “Credo di aver perso la mia felicità,” sospirò Quacchera-
“Non ha senso,” disse
Pecora.
“Ridicolo,” disse Cane.
“Impossibile!” cinguettò un uccellino da un albero vicino.
Quacchera provò a sorridere ma riuscì
soltanto sollevare le sopracciglia.
Allarmati, Cane e
Pecora saranno a un piano. Pecora sedette tranquilla con Quacchera mentre Cane scomparve nella foresta. Poco
dopo tornò con Marmotta Musona, Bruno e Lucilla.
Cane contò fino a tre
“uno...due...TER!” e Lucilla iniziò a cantare una terribile canzone muggendo
mentre Bruno saltò fuori dalla ciotola piena d’acqua in cui lo teneva Cane e
inizio a ballare il tip-tap. Marmotta Musona poi sorprese tutti quanti facendo
una verticale spettacolare!
Le sopracciglia di Quacchera si sollevarono come prima, ma questa volta trascinarono con loro anche gli angolini degli occhi. Gli occhi fecero arricciare il suo becco in un sorriso, e in men che non si dica stava ridacchiando e poi iniziò a rotolare sul pavimento mentre si teneva la pancia per le risate: una mucca canterina, un pesce ballerino e una marmotta ginnasta!
“Se porti la luce del sole nella giornata degli altri, senza
dubbio anche la tua giornata si illuminerà, Quacchera,” osservò saggiamente Pecora.
Quacchera, Cane e Pecora
applaudirono al trio di cuor contenti prima di tuffarsi allegramente nel
torrente per giocare.
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